Rimbalza l’equity al cospetto del FOMC, su cambi e bonds domina invece la paura.

Chiusura negativa ieri sera (martedì) per Wall Street, con l’S&P 500 (-1.13%) in grado di recuperare qualcosa rispetto ai minimi di seduta, marcati successivamente alla chiusura europea. Il Nasdaq 100 ha leggermente outperformato, chiudendo a -0.85%. L’atteso discorso di Putin è stato poi rinviato ad oggi (vedi sotto), il che ha forse levato un po’ di pressione.

Sulla scia della debolezza di ieri, la giornata del FOMC è iniziata con un tono negativo in Asia, con tutti i principali indici in calo, e performance particolarmente pesanti per Hong Kong e “H” shares cinesi, Tokyo, Sydney.

Sul fronte macro, balza all’occhio il dato di export dei primi 20 giorni di settembre della Sud Corea, calati del 5% rispetto ad Agosto, una volta aggiustati per i giorni di lavoro. Il calo più grosso è verso EU. Il grafico fatto da Goldman mostra chiaramente la dinamica di questa serie, con il numero totale ai minimi da luglio 2021.

Ancora peggio ha fatto l’import, calando sul medesimo periodo del 13% rispetto al mese scorso. In generale un altro brutto segnale per la domanda globale, vista la posizione della Corea come global export powerhouse. Stesso discorso per il dato di Agosto per Taiwan, come rilevato da Bloomberg ( link Taiwan’s Exporters Struggle as Demand from China Falls). La domanda da Cina e Hong Kong sui semiconduttori sarebbe calata in un mese del 25%.

L’apertura europea è avvenuta con un tono negativo, rapidamente peggiorato in seguito alla comparsa di Putin in televisione per il discorso rimandato ieri sera. I toni sono stati piuttosto aggressivi:
** La Russia promuoverà i risultati dei referendum, annettendosi i territori nel caso di risultato positivo.
** Il suolo russo verrà difeso con tutti i mezzi disponibili, se minacciato. Questo non è un bluff. Scattata una mobilitazione parziale di 300.000 riservisti
** La Russia sta combattendo con tutto il fronte occidentale, che vuole distruggerla. Quelli che cercano di ricattare la Russia con le armi nucleari devono sapere che il vento può cambiare.
** Il ministro della Difesa Shoigu ha dichiarato che i riservisti verranno chiamati progressivamente.
In generale, un quadro peggiorativo, rispetto a 24 ore fa, a mio modo di vedere. La parziale mobilitazione lascia intendere che la recente mala parata di Putin ha portato ad una escalation, sia pure di entità ancora da definirsi, ma non enorme. L’implicita considerazione dei territori che verranno annessi come suolo russo lascia aperta l’incognita: come reagirà Putin ad attacchi degli Ucraini? Ci sarà un’ufficiale dichiarazione di stato di guerra? I flussi di gas via Ucraina verranno ulteriormente ridotti? Poi, le minacce velate all’uso del nucleare non lasciano tranquilli, anche se non è la prima volta che le ascoltiamo.
Sulle news l ‘azionario EU ha preso la via del ribasso, i rendimenti Eurozone hanno preso a calare, e l’€ ha mostrato l’impatto più grosso, approdando rapidamente in area 99 centesimi vs $. Naturalmente in denaro oil, e gas, in particolare quello europeo, a scontare ulteriore scarsità.
Successivamente, il sentiment sull’azionario si è progressivamente ripreso, con gli indici a recuperare terreno. Anche i progressi dei bonds si sono un po’ attenuati, con le parti brevi delle curve che hanno visto i rendimenti cambiare direzione e iniziare a salire. Dove non si è visto alcun “sollievo”, è stato sui cambi, con l’€ incapace di scollarsi dal livello di .99 vs Dollaro.
A cosa ascrivere il recupero dell’azionario? Un po’ possono aver impattato le notizie in arrivo dalla Russia, con i cittadini che cercano di abbandonare il paese, un chiaro segnale che l’escalation non piace nemmeno al popolo, che si vede coinvolgere nel conflitto. E’ evidente che un calo di consensi per Putin può piacere al mercato, nella misura in cui aumenta, a margine, la possibilità di una sua caduta, o più probabilmente un atteggiamento più negoziale. Personalmente, mi pare una speranza prematura.
Immagino però un secondo motivo che può aver offerto crescente supporto all’azionario continentale, come si è osservato poi nel pomeriggio. Sicuramente il positioning sull’azionario EU è difensivo su parecchie metriche (peso di investito, hedging etc). Ha senso, perchè la situazione è brutta tra crisi energy, tightening ECB, geopolitica e quadro macro globale. La presenza del FOMC può aver indotto a chiudere posizioni, a maggior ragione perchè gli ultimi meeting Fed hanno prodotto, nella giornata in cui sono avvenuti, performance robuste (16 marzo +2.24; 4 maggio +2.99%; 15 giugno +1.46%; 27 luglio +2.62%) Nel 2022 solo il FOMC del 26 gennaio è stato salutato da un -0.15% dell’S&P 500. Ma è l’unico in cui i tassi non si sono mossi. Statistiche a parte, non è impensabile che l’incombere del FOMC, che avviene a mercati europei abbondantemente chiusi, abbia causato short squeeze.

Ultimi dati prima del FOMC erano oggi le richieste settimanali di mutui, e le existing home sales di agosto. Entrambi sono usciti meglio delle attese

Il numero di case vendute è però inferiore del 19.9% rispetto ad agosto 2021. E i prezzi stanno raffreddandosi parecchio. L’aumento anno su anno è passato dal 9.5% di luglio al 7.7% di agosto (il massimo era +25.2% a maggio 2021).
Visto l’andazzo sui mutui, direi che c’è poco da stupirsi.


Intanto, Corelogic informa che gli affitti stanno iniziando a rallentare a loro volta, con una maggior tendenza delle case di lusso a ridimensionarsi. Le variazioni ci metteranno un po’ a entrare nello shelter cpi. Ma è questione di tempo.

L’apertura di Wall street è stata caratterizzata da ottimismo, con gli indici che hanno fatto accumulato progressi. Diversa la reazione dei bonds USA, che hanno restituito interamente i guadagni della mattinata, spaventati dalla possibilità di una FED aggressiva. La tendenza all’appiattimento delle curve si è accentuata. Così ptima del FOMC abbiamo rotto altri 2 tabu:
** il 2 anni treasury ha superato il 4% di rendimento
** L’intera curva USA si è invertita, con il 30 anni passato sotto il 10 anni.
In Eurozone possiamo osservare che il 30 anni tedesco è passato abbondantemente sotto il 10 anni (1.82% vs 1.88%).
La forza dell’azionario europeo si è accentuata andando verso la chiusura, cosa che valida l’ipotesi dello short squeeze. Certo, anche il rientro dei rialzi del petrolio e del gas EU possono avere aiutato. Ma non lo hanno fatto coi bonds però.Bene Milano, e male invece Madrid. L’€, per contro è andato incontro al FOMC in calo di un 1%.

Cosa attendersi dal FOMC? Direi 75 bps di rialzo già scontati dal mercato, vista l’ assenza di indiscrezioni blasonate dell’ultimo minuto. Più interessante sarà la dot plot, contenente la media delle views dei membri sul percorso dei tassi. Il mercato prezza altri 110 bps di rialzi entro dicembre per cui meno di questo sarà considerato positivamente.
Per l’anno prossimo il mercato non sconta nulla per cui eventuali ulteriori rialzi verranno visti “male”. Oltre, il mercato sconta tagli e quindi una persistenza sarà considerata hawkish. E poi c’è il tasso di lungo periodo che al 2.5% di giugno è davvero troppo basso. Ci sono poi le previsioni di crescita che saranno riviste al ribasso per prendere atto della “crescita sotto il potenziale” annunciata da Powell, e quelle di inflazione. E poi c’è la reazione del mercato. Personalmente mi aspetto che quella dell’azionario, se positiva, sia effimera (anche se magari arriviamo a fine seduta, e anche oltre). Quella dei bonds dipende molto dai toni, ma mi sembra che la paura sia forte e quindi mi attenderei sollievo, e ulteriore appiattimento. Per il Dollaro potrebbe esserci un po’ di “sell the fact”, ma riguardo all’€ l’ECB è alle spalle e il focus potrebbe tornare su economia e geopolitica.
Superato il FOMC, c’è poco da rilassarsi. A ruota arrivano la Norges Bank domani alle 9.30, Suiss National Bank  alle 10, la BOE alle 13, e chiude la Bank of Japan nella notte tra domani e dopo. Le attese sono per 75 bps, 50 bps, 50 bps e niente di fatto, per un totale di 250 bps di rialzi in meno di 24 ore. Non ci annoieremo.