Powell conferma la stance FED prudente. Renzi spaventa il btp.


Modesti progressi ieri sera per Wall Street (S&P 500 +0.23%) con una tendenza del big tech a outperformare, eliminate un po’ di scorie del silenziamento di Trump. Anche il Vicepresidente della FED Clarida si è unito al gruppo dei pompieri nel calmierare i tassi  (*CLARIDA: NO RATE HIKE UNTIL WE GET TO 2% INFLATION FOR A YEAR). Il risultato è che il treasury 10 anni è tornato sotto 1.1% di rendimento, cosa che ha aiutato il sentiment.
In nottata, ulteriore supporto al mood dal comparire, sui media, di indiscrezioni secondo cui Biden, stasera, annuncerà l’intenzione di varare un nuovo pacchetto di stimolo da 2 trilioni di $ ( CNN , Bloomberg links). non so come i Repubblicani al Senato prenderanno la cosa. Ricordo che, anche se sono in minoranza, possono fare OSTRUZIONISMO (filibustering), per aggirare il quale servono 60 voti (ne mancano 10), ma la Casa Bianca ha a disposizione, per superarlo con una maggioranza semplice, su temi di budget, la Reconciliation, almeno una volta l’anno. Con una maggioranza così risicata, serve che i Democratici siano estremamente compatti.
Comunque, se l’aria che tira è questa, è evidente che lo stimolo fiscale resta un argomento molto rilevante a favore di una stance positiva su azionario e commodities nel 2021. Tra l’altro, sappiamo per esperienza dove finisce gran parte dell’ helicopter money, e qui stiamo parlando di altri 2.000 $ pro capite, nel pacchetto. Ovviamente vi è stato un impatto delle indiscrezioni sui rendimenti treasury, in moderato aumento.

Sul fronte Covid, situazione in generale fluida. In Giappone lo stato di emergenza è stato esteso a altre 7 prefetture, mentre in Cina si continua ad osservare un aumento dei casi. I numeri sono insignificanti (138 casi, 1 morto), ma si sa che si fa presto a peggiorare. Il grafico, courtesy of Our World in Data, mostra come in Europa il quadro sia contrastato: in UK si osserva un inizio di miglioramento, mentre la Spagna sta nuovamente accelerando. Italia, Germania e USA sono stabili, questi ultimi su livelli elevati. E c’è il punto di domanda dell’effetto “Natale e Capodanno”.

L’avvento dei vaccini consente di guardare con meno preoccupazione a queste tendenze, ma In generale le recenti notizie non è che confermino la tabella di marcia prevista in molte aree. Ieri Johnson & Johnson ha dichiarato che l’efficacia del proprio prodotto, che prevede una sola iniezione, dovrebbe attestarsi sull’ 80/85%. La delivery è per marzo, quindi il ritardo non è di 2 mesi ma c’è ( link ). La Merkel ha dichiarato che l’obiettivo di vaccinare tutti per l’estate è ottimistico, e ha annunciato prolungamenti del lockdown.
E’ anche vero che una volta che una porzione elevata delle categorie vulnerabili sarà vaccinata, le vittime, i ricoverati e quindi la pressione sui sistemi sanitari scenderanno. Forse i lockdown verranno attenuati anche in presenza di un numero di contagi più elevato. Sono ragionamenti che distano nel tempo ancora almeno 4 settimane, per i stati principali, come mostra la grafica di DB

Per questi fini possiamo monitorare quanto accade in Israele, che ha già somministrato il vaccino al 23% della popolazione. Per il momento il grafico dei casi non incoraggia affatto (vedi sopra) . Ma vediamo a 2 settimane come si comporterà.

La seduta asiatica ha avuto un tono contrastato. Molto bene Tokyo, che continua a fare nuovi massimi. Oggi la performance è stata ridotta un po’ nella seconda parte di seduta dalla comunicazione del nuovo stato di emergenza. Consolidamento per Taiwan e Seul, che comunque da inizio anno fanno il 6.5% e 9.5% rispettivamente. Le “H” shares cinesi sono state sollevate dalla decisione US di non vietare gli investimenti in Tencent, Baidu e Ali Baba. Belle pesanti, per contro le “A” shares (Shanghai e Shenzen) oggetto di forti prese di beneficio, forse favorite dal flop del vaccino Sinovac in Brasile, in concomitanza con l’aumento dei casi.
Sul fronte macro, spettacolare l’avanzo commerciale cinese di dicembre, a 78 miliardi di $, grazie ad un balzo del 18% dell’export (vs +15% atteso) mentre l’import è salito di un più modesto 6.5%, vs attese per +5% ( link ). A livello regionale, export in accelerazione verso asia, in rallentamento verso Europa e USA, dove però anno su anno fa +34%, con buona pace dei dazi. A quanto pare la domanda globale resta molto robusta, nonostante i lockdown.
Bene i machinery orders di novembre in Giappone, +1.5% a novembre dopo il +17% di ottobre, contro stime di un ritracciamento del 6.5%.

La seduta europea è partita con un tono dIscreto. Il clima era di attesa, per il doppio appuntamento con Powell nel tardo pomeriggio, e con Biden in serata. Per ammazzare il tempo, si è guardato alla carta italiana, in rinnovato indebolimento in corrispondenza delle aste di metà mese, avendo Renzi aperto ufficialmente la crisi ieri sera ritirando i ministri. Il mercato ha tenuto marginalmente fino alle aste, che hanno visto buona domanda specie sul nuovo 7 anni, per poi cedere poco dopo, con la tendenza della parte breve a sottoperformare, tipica delle fasi di timore. Nel pomeriggio indiscrezioni che il Governo cerca approvazione per altri 30 bln di deficit hanno frenato ogni rimbalzo (*ITALY IS SAID TO SEEK UP TO EU30B OF EXTRA DEFICIT: OFFICIALS). In moderata sofferenza le banche italiane, e anche l’€ è sembrato risentire un po’ di quest’incertezza politica.
Vedremo che strada prenderà la crisi, ma le elezioni non sono uno scenario probabile. Mai come questa volta nessuno, in particolare tra i 2 contendenti (M5S e Italia Viva) ha interesse a andare alle elezioni. Per ragionare sui numeri, è ottimo questo pezzo di Youtrend ( link ). Ad alimentare il nervosismo, indiscrezioni di migrazioni di Parlamentari dai 5 Stelle alla Lega ( **FLASH -GOVERNO: CENTINAIO, ‘ORE CONVULSE, IN BALLO PASSAGGIO SENATORI M5S ALLA LEGA’- FLASH** =). Mi sfugge il fine di un azione del genere, a meno che non siano davvero un buon numero. Non me lo vedo Renzi a fare un Governo con la Destra di Salvini e Meloni.

Alle 14.30, shock, dalla pubblicazione dei sussidi di disoccupazione settimanali USA: 965.000 da precedenti 784.000 e vs stime per 789.000. In salita anche il numero totale dei percettori, di 200.000  a 5.27 mln. Un paio di fattori possono aver causato questo balzo anomalo: i) aggiustamento del periodo natalizio, visto che nelle 2 precedenti settimane i claims erano scesi in maniera sospetta, e ii) l’entrata in vigore del nuovo pacchetto di stimolo, visto che l’estensione era scaduta il 26 Dicembre. In ogni caso, se un dato macro doveva deludere pesantemente, il giorno in cui parlavano Powell e Biden era quello più opportuno per farlo: peggio va l’economia, più stimolo monetario e fiscale arriva.
Infatti il mercato non si è spaventato affatto, e costruttività e clima d’attesa sono rimasti invariati.

La chiusura europea ha però anticipato anche il primo dei 2 eventi (Biden parlerà a mercati USA chiusi). Si è trattato comunque di una giornata positiva per l’azionario europeo, ad eccezione di Piazza Affari alle prese con la crisi politica. L’Eurostoxx 50 ha chiuso nei pressi dei massimi di periodo, trainato dai ciclici (banche escluse, zavorrate da quelle italiane). La sofferenza del BTP ha offerto supporto ai bonds Eurozone core, mentre il $ ha restituito i guadagni andando a prezzare un Powell prudente (e quando mai non lo è?). Ben supportare le commodities.
Alle 18.40 è iniziato lo show:
**POWELL: PUBLIC WILL NEED TO SEE INFLATION ABOVE 2% FOR A TIME
**POWELL: WON’T HIKE UNLESS SEE TROUBLING INFLATION, IMBALANCES
**POWELL: ONE-TIME RISE IN PRICES WON’T MEAN PERSISTENT INFLATION
**POWELL: TIME TO RAISE INTEREST RATES IS `NO TIME SOON’
**POWELL: THERE’S A SHORTAGE OF DEMAND GLOBALLY
**POWELL: WE DON’T FEEL ANY PRESSURE FROM FINANCIAL DOMINANCE
**POWELL: WE’RE A LONG WAY FROM MAXIMUM EMPLOYMENT
***POWELL: FOCUSED ON GETTING BACK TO A STRONG LABOR MARKET
Riassunto: L’inflazione deve salire stabilmente sopra il 2%, non basta che ci salga occasionalmente, ergo, guardare i dati sui prezzi a breve è futile. La Fed consentirà al CPI di salire sopra il target di un po’, prima di sentirsi obbligata ad agire, e a questo momento manca parecchio tempo. E il mercato del lavoro, che è uno dei 2 mandati FED, è ancora molto indietro nel recupero. In ogni caso avviseranno molto in anticipo, prima di iniziare la riduzione degli acquisti. Non sono preoccupati dai rischi imposti dalle politiche monetarie ultraespansive alla stabilità finanziaria (leggi: non siamo in bolla).
Reazione blanda dei mercati azionari, che si aspettavano questa performance di Jay. Aumento delle attese di inflazione tramite salita dei tassi, dei breakeven, delle commodity e dei preziosi, e calo del $.
Ovviamente resta il clima d’attesa per Biden, più tardi. E poi, domani abbiamo retail sales e produzione industriale di dicembre, e l’entrata nel vivo dell’earning season, con JPMorgan, Citi e Wells Fargo.