Peggiora ancora il quadro dell’infezione negli USA, Wall Street pesante

Ieri sera, un colpo di reni nella parte finale di seduta ha permesso a Wall Street di chiudere con un decorosissimo (viste le circostanze)  +1.1%, con l’S&P 500 a contatto con l’area 3.080, spartiacque tecnico per la direzione del mercato di breve. A produrre il recupero, apparentemente, una dichiarazione dei leaders della struttura sanitaria del Texas, che hanno cercato di tranquillizzare riguardo alla capacità del sistema sanitario di gestire l’emergenza ( link ). Un pretesto, visto che nessuno è in grado di conoscere con esattezza il decorso dell’epidemia, e i segnali di stress negli ospedali di alcune aree del paese hanno già fatto la loro comparsa. E’ vero che l’età media dei pazienti in questa fase del contagio è assai più bassa, e quindi le ospedalizzazioni costituiscono una percentuale più ridotta degli infetti, e – anche grazie a nuovi trattamenti – durano meno. Ma il trend dei contagi, in Texas, come in Arizona, in Florida  etc non è per nulla tranquillizzante, anche alla luce del fatto che solo ora si comincia a prendere blande precauzioni. Nessuno può dire con certezza quale livello di capacità servirà entro qualche settimana.
Uno sguardo ai grafici del Daily di Pantheon Economics mostra bene
** la rapidità dell’ascesa dei casi in alcuni stati del Sud
** l’accelerazione che si sta osservando in altri stati, e che si potrebbe vedere in alcuni del Midwest e del Nordest entro breve
** il lag delle ospedalizzazioni rispetto ai nuovi casi. I ricoveri stanno cominciando a salire (e quella è la media a 7 giorni del numero di ricoverati di tutti gli USA) e il numero comprende NY dove i pazienti in terapia intensiva sono scesi sotto 1000 per la prima volta da Aprile.


Com’era prevedibile, gli USA hanno superato ieri il record di 36.000 infetti giornalieri stabilito ad Aprile grazie a NY, portandone circa 40.000, e i 50.000 sono alla portata, dopo il week end.
Ieri ho citato l’impatto positivo sulle banche della decisione di attenuare la Volcker rule, concedendo agli istituti di interagire maggiormente con alcuni veicoli di investimento tra cui i Venture Capital, e riducendo il collaterale per trattare derivati. In serata però, a latere della pubblicazione dei risultati degli stress test, la Fed ha imposto alle banche un cap sui dividendi il il divieto di fare buyback per tutto il terzo trimestre ( link ), cosa che attenua un po’ l’impatto positivo di quanto sopra.

La buona chiusura a Wall Street ha sponsorizzato una seduta asiatica positiva, con solo le “H” shares e lo Hang Seng in perdita moderata, presumibilmente a causa del passaggio, al Senato US, del progetto di legge per sanzionare le autorità cinesi che imporranno la nuova security law a Hong Kong.
Scarso l’impatto dei risultati di Nike nel trimestre terminato a Maggio ( link ): -38% di fatturato, e EPS -51c vs attese per +10c. ma personalmente non lo vedo come un segnale tranquillizzante per l’earning season ch inizia tra 2 o 3 settimane. Tra l’altro, non avendo molte aziende rilasciato una guidance per il secondo trimestre e l’anno, non hanno nemmeno bisogno di fare profit warning.

La seduta europea è partita con un buon tono. Intanto, c’era da fattorizzare il rialzo maturato a Wall Street in serata. I numeri dell’infezione continuano ad essere buoni in EU (tranne in Svezia, dove stanno avendo un chiaro impatto su economia e fiducia nel Governo) e i focolai in Germania stanno venendo contenuti. La Consumer confidence di Giugno in Francia è salita di 4 punti a 97 massimo da 3 mesi, vs attese per 95. L’aggregato monetario M3 in Eurozone a Maggio è salito ancora più delle attese (+8.9% anno su anno da +8.5% e vs 8.7% atteso). Ovviamente il credito delle banche al settore privato ha accelerato bruscamente nel mese, alimentato dagli schemi di supporto (+6.2% da + 4.9%). Se i prestiti alle famiglie sono rimasti stabili al 3%, quelli alle aziende sono balzati del 7.3%. Il breakdown per paesi però mostra che in Francia e Spagna il credito è esploso a ritmi a 2 cifre, in Germania è rimasto stabile al 6% ed in Italia ristagna al 2.2% a dimostrazione che l’erogazione da noi resta difficoltosa.

Pur con qualche segno di nervosismo, l’azionario EU si è presentato nel primo pomeriggio con progressi superiori all’1%, mentre cambi e tassi sono rimasti stabili.
Sul fronte dati, in US personal income e spending di Maggio hanno parzialmente ritracciato i valori assurdi di Aprile: il reddito è calato, essendo esaurito l’effetto dell’invio di assegni ai cittadini, per ora, ma meno delle attese (-4.2% da prec +10.8% e vs stima di -6%) . La spesa, che aveva totalizzato un -12.6% ad Aprile, è rimbalzata dell’8.2%, vs attese per 8.7%. Il tasso di risparmio è calato del 9% ma resta del 23%. Una riserva di potenza di fuoco che alimenterà un bel balzo nei consumi, ad un certo punto. Ma dubito che nel breve le condizioni siano favorevoli per quest’esplosione di acquisti.
Infatti Wall Street ha esordito in moderato calo, ma, come di consueto, alle 16 è iniziato il cannoneggiamento dei numeri dell’epidemia, e, diversamente da ieri, i valori sono tornati ad essere shoccanti, e le iniziative di contenimento dei Governatori si sono un po’ intensificate:

**FLORIDA COVID-19 CASES RISE 7.8% VS. PREVIOUS 7-DAY AVG. 4.1%

** NEW: Florida reports record 8,942 new cases of coronavirus and 39 new deaths
** FLORIDA SUSPENDS CONSUMPTION OF ALCOHOL AT BARS STATEWIDE – BBG
** ARIZONA VIRUS CASES JUMP 5.4%, ABOVE PRIOR 7-DAY AVE. OF 2.9% – BBG
** EU MOVES TOWARD RECOMMENDING A BAN ON ENTRY TO U.S. TRAVELERS
** TEXAS GOVERNOR ORDERS BARS CLOSED EXCEPT FOR TAKE-OUT AS CORONAVIRUS CASES SURGE
** PENCE SAYS CALLS ON AMERICANS TO EMBRACE SOCIAL DISTANCING AMID RISING U.S. CORONAVIRUS CASES
**TRUMP CANCELS PLANNED WEEKEND VISIT TO BEDMINSTER, NEW JERSEY, WHITE HOUSE SAYS; NO EXPLANATION PROVIDED IN UPDATED SCHEDULE

Sembra probabile, in base a queste informazioni frammentarie, che i numeri consuntivi di oggi e dei prossimi giorni in US prenderanno una piega ancora peggiore, e apparentemente anche l’Amministrazione USA si sta arrendendo all’evidenza.
A peggiorare la situazione, la Cina ha mandato a dire agli USA che le interferenze nella loro politica interna possono indebolire il suo impegno nel rispettare l’accordo commerciale ( link ) . Per tutta risposta gli USA hanno imposto limitazioni a alcuni funzionari cinesi legati alla questione Hong Kong ( U.S IMPOSES VISA RESTRICTIONS ON CHINESE PARTY OFFICIALS)

L’azionario la ha presa male.
Wall Street ha accumulato rapidamente un robusto calo, più che cancellando il rimbalzo di ieri, e le borse europee hanno bruscamente cambiato direzione, terminando in calo moderato una seduta che però le aveva viste in guadagno di oltre un punto. Coerente il quadro dei settori, con i ciclici a guidare il ribasso, con le banche, mentre i rendimenti sono calati, così come le commodities, e l’oro, che cedeva in mattinata, si è ripreso. La natura geografica del problema ha però impedito al $ di avvantaggiarsi della risk aversion, come era successo di recente.
Dopo la chiusura Europea, numeri un po’ migliori dalla California hanno ridato un po’ di compostezza al mercato, ma è durata poco. (*CALIFORNIA COVID-19 CASES RISE 2.5% VS 2.8% 7-DAY AVERAGE).

Sulla base degli ultimi sviluppi, sembra evidente che una parte importante degli USA si avvia verso una parziale reimposizione di misure contenitive. Texas, Florida e California, da soli, fanno quasi il 30% del GDP USA. I primi 2 sono davvero preoccupanti come trend (insieme con Arizona, Sud Carolina ed altri) e in Texas si rischia già lo stress del sistema sanitario. In California invece, presumibilmente grazie ad un contenimento più precoce ed efficace, in parte ancora in vigore, la crescita dei casi è mano forte e l’incremento appare più dovuto al gran numero di test svolti. Ma comunque resta una situazione a rischio, che va gestita.
Mi pare che, a questo punto, un impatto economico da questi nuovi focolai sia da mettere in conto. Il problema è che è difficile quantificarlo, non sapendo quando questi potranno essere riportati sotto controllo, e quante risorse vi dedicheranno gli Atati, alla luce anche della “politicizzazione delle reazioni”. Non a caso alcuni degli stati più colpiti sono per lo più “rossi” e quindi hanno affrettato le riaperture per compiacere il Presidente.
Ovviamente se le misure di contenimento hanno un costo economico, lo ha anche l’espandersi dell’infezione con relativo impatto sulla psiche dei cittadini e delle aziende. Senza contare che si arriva a un punto in cui qualcosa va comunque fatto, come mostrano i primi passi in Florida e Texas. Anzi, più tempo passa, più mettere sotto controllo i contagi risulta costoso in termini di lockdown, come l’Europa meridionale e UK hanno dimostrato.
Sarà l’effetto week end, aggravato dall’incombere del 4 di Luglio (in molti stati le infezioni hanno accelerato 2 settimane dopo i festeggiamento del Memorial Day, il 25 Maggio), ma oggi sembra che il mercato si stia rendendo conto che la situazione peggiorerà, prima di migliorare.

Dal punto di vista tecnico, come osservato ieri, sotto area 3080, minimo della scorsa settimana, l’S&P 500 resta orientato al ribasso. Ieri ha fatto un minimo sulla media mobile a 200 giorni, che passa in area 3020, un livello che sta testando ora, per cui una chiusura sotto quel minimo accentua la negatività. Ma, visto la price action volatile dell’ultimo periodo, non conviene essere troppo pignoli coi livelli. Diciamo che sotto 3080-3100 il quadro è negativo, e una conferma seria di una fase correttiva la abbiamo e l’indice termina stabilmente sotto 3.000, in quanto
** vanifica tutto il rialzo dell’ultimo mese e mezzo, tanto glorificato dai media e sfruttato dal retail
** marca un “lower low”, dopo aver fatto un “lower high” nella seconda metà di Giugno
** termina sotto tutte e 3 le medie mobili di riferimento