NB: Lampi domani salta un uscita e torna Lunedi 4 Giugno
Il tono è stato decisamente più positivo oggi in Asia. Ieri sera Wall Street aveva chiuso con un bel recupero, cancellando interamente il calo di martedi, e ciò è stato fattorizzato almeno in parte dai principali indici. Naturalmente anche l’attenuarsi dello stress sull’obbligazionario italiano ha prodotto benefici sul sentiment (ieri il grosso dell’area aveva chiuso prima dell’asta BTP).
Venendo alle news interne, il PMI manifatturiero cinese ufficiale di Maggio ha sorpreso in positivo (51.9 da 51.4 e vs attese per 51.9), marcando il massimo da settembre 2017, e la seconda lettura più alta degli ultimi 6 anni. Positivi i principali sottoindici (new orders 53.8 e production 54.1). Sostanzialmente stabile il dato non manifatturiero, a 54.9 da 54.8. Vedremo domani se i PMI calcolati da Markit, solitamente più volatili, confermano il messaggio di quelli ufficiali del servizio statistico nazionale. Ma il messaggio è che l’economia cinese sta riprendendo momentum.
Su queste basi, sorprende poco che siano stati gli indici cinesi, “A” e “H” shares, a trainare l’azionario asiatico, mentre gli altri indici hanno mostrato recuperi più contenuti. Nel week end inizia il Summit con la delegazione USA sul bilateral trade e l’attenzione si focalizzerà progressivamente su quell’evento. Le premesse non sono granchè, visto che il Dipartimento del Commercio cinese ha dichiarato che dettaglierà le proprie misure di rappresaglia il 30 giugno. L’ultimo summit però, partito con premesse simili, ebbe un esito più positivo delle attese. E c’è anche la questione del meeting Trump – Kim che potrebbe impattare.
Sul motivo per l’ulteriore miglioramento del sentiment, registrato nei confronti degli asset italiani, in apertura di seduta europea, si possono fare varie ipotesi: preferenza dei mercati per un governo politico con fiducia, moderazione dei toni dei protagonisti, calo della probabilità di elezioni a luglio, e cosi via. Personalmente, sono dell’idea che lo stress osservato martedi sui mercati (con l’esplosione dei rendimenti sulla parte breve) mostrasse un intensità difficile da mantenere, in assenza di chiare evoluzioni negative del quadro politico.
In generale, pur non sottovalutando la portata della crisi istituzionale e la popolarità di certi atteggiamenti anti-sistema e anti-€ tra l’elettorato, non mi pare che i fatti giustificassero interamente la reazione.
A parte ciò, il mercato, che odia sopra ogni cosa l’incertezza, ha forse percepito che saremmo andati verso una soluzione di qualche tipo nello spazio di 24 ore, un intuizione che pare felice, sulla base delle ultime notizie.
Qualunque sia il motivo, è un fatto che l’obbligazionario italiano ha iniziato la seduta con spread e differenziale di rendimento tra parte breve e parte lunga della curva in forte calo, ed azionario e divisa hanno reagito di conseguenza, accumulando discreti progressi, pur in un contesto di price action assai volatile.
Sul fronte macro, come largamente atteso dopo i dati tedeschi di ieri, il CPI flash Eurozone di maggio ha battuto largamente le stime, balzando da 1.2% a 1.9% vs attese per 1.6%. In recupero sopra attese anche il dato core, salito a 1.1% da 0.7% di aprile, e vs stime di 1%. Dati forti anche in Italia e Francia.
Sul fronte inflattivo, un annuncio di termine del QE a giugno, o al massimo a luglio, da parte dell’ECB, ci starebbe tutto. Certo, il resto del quadro europeo, con l’economia in rallentamento, la crisi italiana ed anche il Governo spagnolo che ora perde i pezzi (probabile un successo della sfiducia a Rajoy domani), offre spazio a parecchie perplessità.
Tutt’altra musica in US, dove il Chicago PMI ha completato la serie di survey regionali (6/6) in grado di sorprendere in positivo, mostrando crescita robusta. A 62.7 da 57.6 di aprile e vs attese per 58.3 la survey ha segnato il massimo da gennaio scorso. Vedremo domani cosa dirà l’ISM manifatturiero di maggio, ma un calcolo eseguito da Deutsche Bank sulla base delle principali survey regionali proietta il dato a 59.8,ben 2.5 punti sopra il dato di aprile, e 1.6 punti sopra attese. Tra gli altri dati, in linea il PCE deflator di aprile (2% headline, 1.8% core), in linea i redditi di aprile ma la spesa è risultata in forte crescita sopra attese. Meno positive le pending home sales.
In generale un quadro positivo, ma i sentiment sui mercati si è progressivamente deteriorato:
** Trump ha lasciato scadere la sospensione delle tariffe su acciaio e alluminio (25% e 10% rispettivamente) nei confronti di EU, Canada e Messico. Si tratta della terza mossa aggressiva in serie, dopo l’annuncio dell’ investigation sulle auto, e quello relativo ai dazi verso la Cina di ieri. Non depone molto bene per i colloqui del week end e in generale per il global trade. Tra parentesi, l’Europa ha già annunciato una reazione.
** Il passare delle ore senza news ha fatto stemperare un po’ l’ottimismo nei confronti della situazione politica italiana.
Cosi l’azionario ha perso momentum passando in negativo trainato al ribasso in Europa dal settore bancario. I rialzi sui rendimenti dei bonds europei core sono scomparsi, e anche il rally dei btp si è attenuato, anche se in particolare la parte breve non ha mai dato la sensazione di volere invertire la marcia. Anche la divisa unica ha perso forza.
Poco prima della chiusura sono emersi i primi dettagli della nuova ipotesi di Governo politico in Italia, con Conte Premier, Salvini e Di Maio vicepremier, rispettivamente agli Interni e al Lavoro,Tria all’Economia al posto di Savona, spostato alle politiche comunitarie. I mercati hanno reagito immediatamente, in particolare i titoli di stato, ma anche azionario europeo e banche, che hanno ridotto le perdite, anche se l’ufficialità è giunta ben dopo la chiusura, il che ha impedito un repricing più aggressivo.
Poco fa Cottarelli ha rimesso il mandato, e, in base alle ultime news Conte è atteso al Quirinale alle 21, dove riceverà l’investitura da Mattarella, immagino.
Dopodichè le questioni sostanziali saranno 2, a mio modo di vedere:
1) quanto durerà quest’esecutivo. Nulla mi toglie dalla testa che Salvini mira a consolidare in tempi brevi il vantaggio che gli attribuiscono i sondaggi, e dovesse notare che l’entrata all’esecutivo non lo premia, staccherà la spina immediatamente
2) quanto riuscirà a realizzare quest’esecutivo. Poco, a mio modo di vedere, perchè la maggioranza in parlamento è risicata, i partiti hanno caratteristiche e basi elettorali diverse, e Mattarella e la Ragioneria dello Stato eserciteranno i loro poteri di controllo.
La possibilità di trovarsi, in ogni momento, a nuove elezioni, il rischio di parziale smantellamento delle riforme e i rapporti travagliati con l’Europa di questo Governo costituiscono fattori di disturbo che difficilmente permetteranno al sentiment di tornare a livelli ingiustificatamente sereni dell’ immediato post elezioni. Ma finchè dura, dovrebbe essere sufficiente a evitare situazioni di crisi simili a quella appena sperimentata.
Sul fronte tecnico, un paio di sviluppi positivi a Wall Street, con il Russell 2000 Small cap in grado di fare nuovi massimi ieri, e il Nasdaq che mostra un consolidamento dall’aria promettente sotto il livello di 7.000.
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