Il ping pong di headlines sul trade agita il sentiment sui mercati

NB LAMPI VA IN VACANZA E TORNA MERCOLEDI 17 LUGLIO

Quarta seduta di calo a fila per l’S&P 500 ieri sera, anche se l’entità (-0.12%) è stata marginale. La cosa insolita è che a sottoperformare sono stati i difensivi mentre tra gli “outperformers” troviamo, oltre all’energy, i semiconduttori e il tech (nonostante i commenti di Trump su Google e Facebook), i retail e transportation.

Stanotte però il sentiment ha ottenuto supporto dal circolare di un pezzo del South China Morning Post ( link ) in cui si rivela che USA e Cina avrebbero raggiunto un ipotesi di accordo per una tregua. Tra le modalità della bozza vi sarebbe un rinvio dell’imposizione di nuove sanzioni, richiesto dal Presidente cinese per accettare di sedersi al tavolo con Trump. Le parti starebbero preparando dei comunicati stampa separati. Le indiscrezioni provengono da 3 fonti, una cinese e 2 di Washington.
In pratica, si tratta dello scenario centrale scontato dal mercato. Ma ovviamente le indiscrezioni offrono una parziale conferma che non ci saranno brutte sorprese. In verità, il Ministero del Commercio Cinese è sembrato un po’ più tiepido sull’argomento. A proposito della tregua ha dichiarato che “azioni che riducono le tensioni sono benvenute”. Ma ha aggiunto che considererà di mettere sulla lista delle aziende inaffidabili ogni società US che attua comportamenti discriminatori nei confronti di quelle cinesi. Inoltre, alla delegazione USA parteciperà anche il consulente Navarro, tra i più critici della Cina, il che non faciliterà i colloqui. Reuters riporta che Mnuchin, Lighthizer e il Vicepremier cinese Liu He si incontreranno prima del Summit tra i Presidenti, che si terrà alle 11.30 am ora giapponese di sabato.

Notizie discrete anche sul fronte macro cinese, con gli industrial profits di maggio in modesto rimbalzo (+1.1% da prec -3.7%). Anche i ricavi hanno accelerato, il che lascia intendere fatturato in crescita, visto che l’inflazione è stata modesta. Meno brillanti le retail sales giapponesi di maggio, che sono rimbalzate, ma hanno deluso un consenso che si aspettava una maggiore accelerazione (+0.3% da prec -0.1% e vs attese per +0.6%).
Su queste basi, la seduta asiatica si è rivelata brillante, con Tokyo e il China complex a guidare i rialzi, e la sola Mumbai al palo.

Discreta anche l’apertura europea, con gli indici rapidamente stabilizzatisi su moderati guadagni. Tra l’altro, i dati di inflazione regionali tedeschi di giugno hanno preso ad uscire in significativo rialzo, cosa che ha riverberato sui rendimenti, e indirettamente sul settore bancario europeo, che outperforma anche oggi.
Delusione, invece, dalle survey italiane, con la Consumer Confidence Italiana di giugno  (109.6 da prec 111.6 e vs attese per 111.4) uscita ai minimi da luglio 2917, e la manufacturing confidence (100.8 da prec 101.9 e vs attese per 101) a sua volta in calo e sotto attese. La discesa della confidence, che finora aveva tenuto meglio, sembra indicare che l’effetto sui consumi dell’ingranare del reddito di cittadinanza sarà effimero.
Non che la cosa abbia impressionato più di tanto gli investitori. L’asta BTP è risultata alquanto robusta, e tutti i titoli emessi sopra i livelli di secondario (6 cents per il CCT, 10 sul 5 anni e 15 sul 10 anni), nonostante l’assenza di un indebolimento pre asta. la domanda di carta italiana resta buona.

Bruttine anche le survey eurozone, tutte in calo a giugno (vedi figura).

In tarda mattinata, brusco cambio del sentiment. Il motivo è stato che sul WSJ è comparso un pezzo in cui si rivela che il Presidente Xi si presenterà a Trump con una serie di condizioni per giungere ad un accordo, tra cui la rimozione dei divieti alle aziende USA a fare affari con Huawei. Tra le altre condizioni, vi è la rimozione delle tariffe, e la rinuncia a richieder maggiori acquisti di beni USA rispetto a quelli già accordati.
Si sapeva che la questione Huawei e in generale le proprietà intellettuali sarebbero state più complesse da risolvere rispetto al trade balance. Come può Trump arretrare su una questione di sicurezza nazionale? Detto questo, è evidente che anche per ottenere una tregua serve attitudine al compromesso da entrambe le parti.
Sta di fatto che l’azionario ha perso rapidamente terreno, passando in negativo in tarda mattinata, e il primo pomeriggio è stato approcciato con un tono assai più opaco rispetto alle prime ore di contrattazioni.
Tra l’altro, il dato aggregato di inflazione tedesca di giugno è uscito solo marginalmente sopra attese, ed anzi in termini armonizzati è uscito in linea (+0.1% da prec +0.3%). Molto meno robusto di quanto suggerivano alcuni stati. E così, complici il flop dell’inflazione spagnola (-0.1% da prec +0.2% e vs attese per 0.0%) e il ritorno della risk aversion, i bonds tedeschi hanno recuperato tutte le perdite accumulate in mattinata, ed anche oggi, la salita dei tassi che mi aspetto da qualche giorno, comincia domani.

Nel pomeriggio in US era prevista la terza revisione del GDP del primo trimestre 2019, che lo ha lasciato a 3.1% vs attese per un +0.1% a 3.2%. Nel dettaglio, all’ulteriore revisione al ribasso dei consumi, che erano già deboli fa da contraltare il rialzo del 2% degli investimenti fissi. Robusta la Personal consumption expenditure inflation, a 1.7%.
Rimbalzo delle pending home sales di maggio (+1.1% da prec -1.5%) più o meno in linea con le attese. Dovrebbe tradursi in un rimbalzo delle vendite di case a giugno/luglio.
Infine, la Kansas Fed manufacturing survey ha deluso (0 da 4 vs attese per 1), come le altre 4 che la hanno preceduta (malissimo NY, Philly, Dallas, così così Richmond). Calculated risk ha prodotto un grafico in cui mostra dove queste survey proiettano l’ISM manufacturing (in pubblicazione lunedi, atteso a 51.2), ed è sotto 50, anche se nel 2016 la proiezione ha un po’ esagerato il calo effettivo.

Nonostante i dati (o grazie a loro?) il sentiment si è un po’ ripreso, e le borse europee hanno terminato in generale attorno alla parità. Scarsi i movimenti sui cambi, e anche sui tassi, dopo che il Bund ha recuperato interamente il terreno perso in mattinata con gli interessi, e il Treasury ha ignorato il PCE inflation di Q1. A 2 ore dalla chiusura, Wall Street sembra intenzionata a interrompere la serie negativa.

Relativamente al treasury, Sentimentrader ha notato che la media mobile dell’optix del Treasury 10 anni, un indice dell’ottimismo degli investitori costituito aggregando una serie di dati (put/call ratios, Rydex mutual fund flows, survey di sentiment  e Commitments of Traders data) è passata dall’indicare  un eccesso di pessimismo a ottobre 2018 ad un eccesso di ottimismo adesso.


Il backtest segnala ritorni mediocri, dopo letture di questo tipo, praticamente su tutti gli orizzonti temporali. I ritorni sono scarsi se si prende solo il primo giorno in cui la mma 20 gg dell’optix tocca 70 dopo almeno un mese, e ancora peggio se si prendono come campione tutte le sedute in cui si mantiene sopra quel livello.


Ad ottobre scorsoi segnale si è rivelato assai valido. Vedremo quando torno dalle ferie se a questo nuovo segnale vi è stato un po’ di seguito.