L’appuntamento clou della giornata (e della settimana) è sicuramente il FOMC di Giugno, previsto per stasera. Questo ha garantito il clima d’attesa delle ultime 48 ore, con modeste prese di beneficio, dopo che lunedì l’S&P 500, il Nasdaq 100, lo Stoxx 600 e il MSCI World avevano fatto i nuovi record storici. Diversamente dagli altri casi, in cui i record sono stati una serie di recente, per il Nasdaq 100 il precedente massimo era stato segnato il 26 di Aprile, oltre 6 settimane fa. Il breakout non è stato seguito da follow through ieri, ma la presenza del FOMC è forse una parziale scusante, visto che il tech è “rate sensitive”.
Infatti i rendimenti, dopo aver segnato un minimo relativo, ironicamente il giorno dell’uscita del CPI, sono rimbalzati di qualche cosa. Restano su livelli troppo bassi, anche se l’inflazione che stiamo osservando si dimostrasse effettivamente temporanea, e la FED restasse dovish.
Sul fronte Covid, è arrivato in UK il rinvio dell’ultimo stadio delle riaperture, di 4 settimane, al 19 luglio. Se non altro, da una settimana i nuovi casi totali in UK sono sopra i 7.000, ma non sono più significativamente cresciuti, anche se è molto presto per cantare vittoria. Il numero di morti non è ancora salito, anche se i casi salgono da oltre 3 settimane il che è positivo. Peraltro, gli ospedalizzati e i ricoverati in terapia intensiva hanno iniziato a salire, anche se meno rispetto a quanto avvenuto nella scorsa ondata, a fronte di un comportamento simile dei casi ( vedi Lampi di Mercoledì scorso link ).
La differenza la fa la campagna vaccinale. Infatti se è vero che i vaccini sono meno efficaci contro il contagio, la loro efficacia resta molto elevata nell’evitare le ospedalizzazioni (vedi figura presa da presentazione del Public Health England link ).
Uno studio freschissimo (non ancora peer reviewed) indica che l’efficacia di Pfizer nell’evitare l’ospedalizzazione sarebbe in media del 96% e quella dell’Astra Zeneca del 92% link studio ), ovviamente dopo 2 dosi di vaccino. Ad alimentare le ospedalizzazioni ci pensa la parte di popolazione non ancora vaccinata tra cui oltre 2 milioni di over 50 che evidentemente sono riluttanti a farlo, visto che il numero non scende da 2 mesi.
Ieri sono usciti parecchi dati in US:
** le retail sales di maggio hanno deluso (-1.3% vs stime per -0.8%) ma la revisione dei dati di Aprile alza la base di partenza (da 0.0 a +0.9%) di più di quanto è stato il miss. Peraltro, i consumi di beni sono saliti in US di oltre il 20% dai livelli pre pandemia grazie a stimolo fiscale e lockdown: è evidente che è insostenibile come aumento. Ma probabilmente a compensare questo calo interverrà la spesa per servizi. Inoltre, la ricostituzione delle scorte aiuterà ad ammortizzare eventuali cali della domanda di beni (vedi figure courtesy of Jefferies)
** il PPI di maggio ha (naturalmente) sorpreso al rialzo (+6.6% da prec +6.2% e vs stime per +6.2%).
** Delusione dal NY Fed Empire manufacturing (17.4 da prec 24.3 e vs stime per 22.7).
** La produzione industriale di Maggio ha battuto di poco le stime (+0.8% da prec +0.1% e vs stime per +0.7%).
** Piccolo ridimensionamento del sentiment dei homebuilders
Venendo alla giornata odierna, la seduta asiatica è stata afflitta da un altro selloff dell’azionario cinese, sia “A” (Shanghai Comp -1.07%, CSI 300 Shenzen -1.67%) che “H” (HSCEI -1%). Cosa è successo? Che i dati macro di Maggio sono un mezzo disastro (tranne quelli occupazionali, non sia mai!).
Tutti i numeri sono usciti in rallentamento e sotto attese. Particolarmente scarse le retail sales, che già avevano deluso gli scorsi mesi. L’impressione che se ne ricava è che il picco della crescita sia ormai alle spalle e che le misure di contenimento del credito e della speculazione stiano erodendo la crescita. Personalmente, quando vedo una debacle del genere nei dati cinesi, mi chiedo se non sia un messaggio: la fase di tightening è finita. Vedremo.
Tra l’altro, le ultime notizie che arrivano dal Dragone parlano di:
** vendita di metalli industriali dalle riserve strategiche, per calmierare i prezzi ( link )
** ordini alle imprese statali di controllare e limitare la loro esposizione ai mercati delle commodities e riportare al regulator le loro posizioni in futures ( link )
Sembrano piuttosto preoccupati del livello dei prezzi e impatto sull’inflazione. Chiaro che se volessero riprendere lo stimolo monetario, l’inflazione è un ostacolo.
Infine continua la repressione della speculazione finanziaria, con limitazioni ad 1 trilione di prodotti finanziari opachi venduto alla clientela ( link ).
Anche l’outcome del meeting Nato dei giorni scorsi, col la citazione nel comunicato dei rischi connessi con le politiche “assertive” cinesi non ha aiutato ( link )
Tra gli altri dati macro dell’area spicca il balzo del 49% dell’export giapponese a maggio (atteso in verità) grazie a numeri forti in USA ed EU ( link )
Per il resto, le altre principali piazze sono in ordine sparso tra il +0.6% di Seul e il -0.65% di Mumbai.
L’apertura europea è stata salutata dalle dichiarazioni dell’IFO tedesco, che le difficoltà di approvvigionamento ridurranno la crescita attesa e aumenteranno l’inflazione per l’anno in corso, e nel 2022 avremo un payback
** GERMAN IFO INSTITUTE CUTS 2021 GDP GROWTH FORECAST TO 3.3% FROM 3.7% DUE TO SUPPLY BOTTLENECKS
** IFO SAYS GERMAN INFLATION TO JUMP TO 2.6% IN 2021 BUT EASE TO 1.9% IN 2022
**GERMAN IFO INSTITUTE LIFTS 2022 GDP GROWTH FORECAST TO 4.3% FROM 3.2%
Parlando di inflazione, i dati in UK a maggio hanno (naturalmente) sorpreso al rialzo, superando il target BOE ( link ). La news ha dato supporto alla sterlina, in anticipazione di una politica monetaria meno espansiva.
La mattinata è trascorsa sui mercati con il tipico clima da attesa di grandi eventi, con i principali indici a oscillare attorno alla parità. Ad una certa pesantezza dei ciclici e delle banche si è opposta forza dei difensivi. A indebolire le banche, oltre l’attesa del FOMC, anche le anticipazioni di alcuni colossi USA come Citi, che i ricavi da trading sarebbero di oltre il 30% inferiori al medesimo trimestre dell’anno scorso. Sorprende poco che nomi forti come Deutsche Bank, SocGen, Unicredit abbiano sottoperformato.
Relativamente poco mossi i cambi, sterlina a parte, mentre i rendimenti si sono un po’ assestati nel run up verso il FOMC, dopo i rialzi dei giorni scorsi.
Nemmeno gli USA avevano molto da dire nel pomeriggio pre Fed. Sul fronte dati, l’immobiliare ha dato segnali di raffreddamento, coi cantieri e i permessi di costruzione leggermente sotto attese, e gli import e gli export prices di maggio, indovinate un po’?
Wall Street si sta a sua volta un po’ assestando in vista della FED, con le banche ancora pesanti e il resto dei settori a mostrare ribassi marginali, a parte qualche difensivo. Dollaro in lieve rimbalzo e commodity in recupero dopo la correzione dei giorni scorsi completano il quadro (in realtà il petrolio ha fatto nuovi massimi ieri in controtendenza col settore).
Per il FOMC di stasera i punti focali sembrano essere i seguenti:
1) Parleranno di una collocazione temporale di un possibile annuncio di tapering? Quasi sicuramente no. Potrebbero indicare a quali condizioni potrebbero fare l’annuncio, ma probabilmente diranno che ne hanno parlato, ma è ancora presto per fornire dettagli
2) La dot plot: I rialzi delle previsioni dei singoli membri saranno sufficienti a inserire un rialzo dei tassi come previsione mediana entro la fine del 2023? Diciamo che qui si gioca parte della stance del meeting. Se lo faranno sarà considerato hawkish, se no dovish
3) Di quanto saliranno le attese di inflazione? La vecchia previsione Fed di 2.2% per l’anno 2021 è chiaramente ormai troppo bassa. Di quanto andranno oltre il 2.5%? che faranno con le previsioni del PCE nel 2022 ( 2%).
Dopodichè vedremo che tono darà Powell alla conferenza stampa.
In generale, anche se dovessero errare in direzione hawkish, dando qualche dettaglio sulle condizioni per il tapering e/o con le previsioni dei Fed Funds di molti singoli membri che salgono, non dovrebbe essere un FOMC che crea grosso scompiglio. Stiamo a vedere.
Nel frattempo, le headline dell’incontro Biden Putin non sono troppo negative.
** PUTIN’S TALKS WITH JOE BIDEN WERE INTENSE, THE LEADERS DISCUSSED FULL AGENDA – TASS CITES SOURCE
** RUSSIA’S PUTIN SAYS STRATEGIC NUCLEAR STABILITY, REGIONAL CONFLICTS WERE DISCUSSED RUSSIA’S PUTIN SAYS DISCUSSED TRADE, ARCTIC
** PUTIN SAYS HAS AGREED WITH BIDEN ON RETURNING OF RUSSIAN, U.S. ENVOYS
** PUTN SAYS WE AGREED TO START CONSULTATIONS ON CYBER SECURITY
** PUTIN SAYS MOST CYBER ATTACKS IN THE WORLD COME FROM THE UNITED STATES
** PUTIN SAYS IS SATISFIED WITH BIDEN’S EXPLANATION OVER “KILLER” COMMENTS
** PUTIN SAYS MOSCOW UNDERSTANDS U.S. POSITION ON ‘RED LINES’ AND VICE VERSA
** PUTIN AND BIDEN ADOPTED JOINT DECLARATION ON STRATEGIC NUCLEAR STABILITY – IFAX CITES KREMLIN