In US le survey macro odierne hanno dato un quadro positivo….

I dati macro deludenti, il  reality in corso  alla Casa  Bianca (ieri l’ufficializzazione di Kudlow al  posto di Cohn) e le  frizioni politiche con la  Russia sono valse  a  Wall Street la terza chiusura negativa a fila,  ieri sera,  caratterizzata da una performance particolarmente pesante di Materials,  Consumer Staples  e Financials, e tassi ancora in ribasso, con una tendenza della curva a appiattirsi. Gli  ultimi dati di inflazione salariale e CPI sembrano aver per  il momento attenuato i timori di inflazione, nonostante questa sia con buona probabilità tra gli effetti del  protezionismo. Le ricadute sulla crescita al  momento tengono banco.
Kudlow si è fatto sentire immediatamente, avallando la view del  Presidente sulla Cina (si merita una risposta esemplare), senza smentire del  tutto  la teoria che lo vuole favorevole  al  free trade (KUDLOW SAYS HE WAS RELIEVED BY PLANNED EXCLUSIONS TO ANNOUNCED STEEL AND ALUMINUM TARIFFS). Il nuovo capo dell’Economic Council ha poi confermato la  sua preferenza per un $ forte,  il che dovrebbe temperare la  tendenza di Trump  alla svalutazione competitiva (ammesso che il  Presidente lo ascolti).

Tutto sommato, la  seduta asiatica ha assorbito bene le news. le  performance dei principali indici sono comprese tra il -0.5% di Mumbay e il  +0.35% di Hong Kong, con Tokyo e Shanghai al palo. Oltretutto,  manca meno di una settimana al  FOMC di marzo, meeting nel quale,  a  parte un rialzo già  ampiamente scontato,  si attende di sapere se/quanto sono salite le rate projections per l’anno in corso dei membri FED. Come noto, l’inasprimento della politica monetaria US resta un argomento assai sentito specialmente nella parte emergente dell’area.

Visto  il tono ereditato dall’Asia, l’Europa ha tentato di riprendere il discorso dove l’aveva interrotto ieri a metà pomeriggio. In questo  è  stata  aiutata da un rafforzamento del Dollaro che, in assenza di  spiegazioni migliori,  è stato attribuito ad un supposto “effetto Kudlow”.  Le  banche europee però  continuano a essere una zavorra per gli indici generali,  senza apparenti motivi  se non il  quadro  sui tassi, che ha visto  completamente evaporare la  tendenza al  rialzo. Il 5 anni tedesco è  tornato in negativo e il ritracciamento del  rendimento del Bund ammonta a 20 basis points ormai (oggi chiude a 0.57%).
Tra l’altro,  oggi l’ECB ha pubblicato le direttive per i non performing loans, confermando in sostanza quanto detto in autunno ma con lievi addolcimenti. L’impatto  si è notato sull’indice bancario italiano che oggi ha trainato la  piazza milanese dal  pomeriggio.

Sul fronte macro, in US le  survey odierne hanno dato un quadro positivo:

** Il  Philly FED è calato marginalmente più delle attese (22.3 da prec 25.8 e vs attese per 23) ma resta su un livello elevato in assoluto, e i sottoindici più rilevanti hanno accelerato (new orders +11.2 a 35.7 e shipments +16.9 a 32.4).
**  Il  più volatile  Empire State Manufacturing NY di marzo ha sorpreso in positivo (22.5 da 13.1 e vs attese per 15), con indicazioni simili al Philly sui sottoindici  (un po’ meno brillanti i new orders a 16.8 +3.3).
**  il NAHB homebuilders index di marzo è calato di 1 punto a 70 vs attese per 72, ma resta su livelli elevatissimi storicamente (valori superiori al  70 non si vedevano dal 2005).

Wall Street ha iniziato col piede giusto, e ciò ha dato ulteriore coraggio all’azionario continentale, che ha accumulato guadagni crescenti nel pomeriggio.
Al sentiment sembrano aver giovato le  dichiarazioni del consulente della  Casa Bianca sul Trade Navarro, che ha sostenuto che i dazi possono essere applicati in modo da non causare una trade war. Apparentemente Trump annuncerà  i risultati dell’investigazione sulle violazioni cinesi alla  proprietà  intellettuale entro alcune settimane.
Viceversa,  l’annuncio di nuove sanzioni alla  Russia (5 società e 19 individui) hanno danneggiato  solo il rublo.
Cosi gli indici europei hanno chiuso con progressi decenti,  guidati dal  Dax, e  da  Milano,  in un contesto di rendimenti cedenti sia su core Europe che periferia, una circostanza che ha forse contribuito a  fare calare l’€ in area 1.23 vs un Dollaro  in ripresa contro tutti.

A mercati europei ampiamente chiusi, il  New York Times ha pubblicato la notizia che il Procuratore Mueller avrebbe imposto  alla Trump  Organization (l’ente che gestisce le  attività  imprenditoriali di Trump) di consegnare dei documenti all’ufficio investigativo (tra cui alcuni riguardanti le  relazioni con la Russia). Continua la marcia di avvicinamento di Mueller a Trump.
La reazione degli assets stata modesta. L’azionario US è passato  in negativo, ma il passivo è per ora assai contenuto.Il Dollaro ha ceduto temporaneamente terreno, ma un ora dopo scambia già  su livelli superiori a quelli che hanno preceduto la pubblicazione.
Si può  prendere la resilience dell’S&P 500 come un segnale positivo,  ma aspettiamo di vedere come chiude la  seduta. L’indice per  effetto delle news  è  andato a testare il supporto indicato ieri, e la dottrina vuole che, perchè il quadro resti positivo, rimbalzi al  massimo entro domani.