Continua il tono positivo a inizio settimana

Venerdi, la  seduta  si era chiusa con una nota negativa,  a Wall Street. A gravare sugli indici il  solito tema  del  trade, e la perdurante pesantezza dei settori tech (Apple -4% per timori calo  domanda iphone) e consumer staples.  La  forza  del  Dollaro  poi ha trasferito supporto dall’azionario US a quello europeo.

Ma  il  week  end non ha portato brutte sorprese,  anzi. Il  Segretario  di  Stato  Mnuchin ha espresso un cauto  ottimismo sul raggiungimento di un accordo, e dichiarato che sta valutando l’opportunità di un viaggio in Cina. L’ipotesi è  stata accolta con soddisfazione dal  Ministero del  Commercio Cinese.
Kim Jong Un ha annunciato l’arresto del  programma nucleare,  una decisione accolta con soddisfazione da Trump, Cinesi, e con un tono più dubitativo,  UK. E il Ministro delle Finanze Russo Sulianov si è incontrato con Mnuchin all’IMF  per chiedere chiarimenti sulle sanzioni. Se non altro c’è dialogo.

In ogni caso  la seduta asiatica è partita con un tono cauto. La  parte emergente non gradisce mai le  fasi in cui i tassi USA e il Dollaro salgono rapidamente. A parte ciò,  la  perdurante debolezza del  tech ha costituito un fattore negativo trasversale, con l’indotto  di Apple in sofferenza. Cosi,  i principali indici mostrano a fine seduta chiusure marginalmente negative, ad eccezione di Sydney e Mumbai, che hanno segno più.

Mood più positivo all’apertura europea, con gli indici che hanno solo accennato a fattorizzare il calo  di Wall Street di Venerdi.
Un certo supporto al  sentiment è venuto dalla  pubblicazione dei PMI flash Eurozone di Aprile,  che hanno dato segnali di stabilizzazione, dopo i marcati cali di Febbraio e marzo.  Meglio i Servizi,  in marginale recupero (55 da 54.9 e vs attese  per 54.6) che il manifatturiero (56 da 56.6 vs attese per 56.1) il  quale, secondo gli economisti di Markit, soffre il recente rialzo dell’€. Il dato Composite si è confermato sui livelli di marzo (55.2) vs un consenso che stimava un moderato calo (54.8). Dal  punto di vista geografico, Francia e Germania hanno mostrato maggior vigore (+0.6% a 56.9 e +0.2 a 55.3) il che lascia intendere che il  resto dell’area ha rallentato.
La buona notizia è che la  perdita di momentum del  primo trimestre si è  arrestata,  e che gli indici stazionano su un livello che è tutt’ora coerente  con una crescita di 0.5-0.6% trimestrale (2-2.5% annuo). Ma è  un fatto che non si può  parlare di un rimbalzo dell’attività,  e  anzi Markit ritiene possibile  un ulteriore rallentamento nei prossimi mesi.
In ogni caso,  il  consenso si aspettava un ulteriore calo e la stabilizzazione ha rinfrancato  gli  animi. Anche perchè l’€  ha continuato lo  stesso a  perdere terreno di fronte a un Dollaro in forma smagliante,  mentre la  prosecuzione del  rialzo dei rendimenti ha nuovamente messo di buon umore il  settore bancario europeo.

A metà  giornata, un colpo  di scena sul  fronte sanzioni alla Russia ha cambiato i destini degli asset russi e dei metalli: il Tesoro  US ha ammesso  la  possibilità di cancellare le sanzioni a Rusal,  se la  controllante Deripaska vendesse la  società. L’azionario russo, che aveva aperto debole  è  rimbalzato violentemente,  e l’alluminio è  crollato, gravando anche sul  settore e sugli altri metalli industriali
*U.S. MAY RELIEVE RUSAL SANCTIONS IF DERIPASKA DIVESTS CONTROL
*ALUMINUM DROPS AS MUCH AS 8.3% AFTER U.S. SOFTENS RUSAL STANCE

Buone notizie anche in US dove il PMI manifatturiero flash di aprile ha segnato i massimi da fine 2014 (56.5 da prec 55.6 e  vs attese per 55.2( e anche il settore servizi è migliorato  (54.4 da 54   e vs attese per 54.1). Buone anche le  vendite di case (+1.1% da +3% e vs attese per +0.2%. Meno brillante il Chicago national activity index di marzo (+0.10  da +0.98 e vs attese per +0.28),  ma  il  dato  di febbraio è stato rivisto a  rialzo di 0.10, e comunque sopra zero l’indicatore segnala attività “sopra trend”.
I dati hanno offerto maggior supporto ai rendimenti USA e al Dollaro. Il 10 anni treasury gira a 2.98%, ad  un passo dalla soglia psicologica del 3% (nonostante la pessima giornata dell commodities per le news su alluminio),  mentre il biglietto verde ha chiuso la  seduta europea a 1.2220 vs € e 90.80 in termini di Dollar Index. Sarà per questo che Wall Street,  dopo una partenza promettente, fatica a mettere a segno  il minimo rimbalzo.
I rendimenti  salgono anche di più sulle curve Eurozone. Ma  qui i livelli di partenza sono abissalmente diversi, ed anzi  la  prospettiva di staccarsene ha portato  il  sistema bancario europeo sui massimi da inizio marzo.  In calo gli spreads periferici, guidati dal BTP Bund. Apparentemente, l’incarico dato a Fico da Mattarella di esplorare un governo  M5S –  PD alimenta acquisti (visti anche a piazza affari) soprattutto dagli esteri, che lo vedono come un esecutivo più europeista e fiscalmente responsabile.
L’azionario europeo cosi inizia bene la  settimana, con l’Eurostoxx che chiude ai massimi dal  2  febbraio, e torna marginalmente positivo da inizio anno.
Sul fronte tecnico, assistiamo alla rottura della resistenza in area 90.60 da parte di un dollar index  che sembra assai più  convinto rispetto ai precedenti tentativi,  e potrebbe ottenere ulteriore impeto se il  supporto sull’ €/$ in area 1.22,  desse a sua volta  strada.

L’ultimo Commitment of traders report del  CFTC (aggiornato a martedi scorso) ha mostrato un ulteriore incremento del corto sul $, e un ulteriore estensione del  lungo € (ricordo che la  divisa unica rappresenta il  57% del  dollar index). Societè Generale  ha elaborato un grafico in cui mostra l’estensione dell posizionamento degli speculatori come percentuale del massimo livello raggiunto negli  ultimi 3 anni. Appare che il corto  dollaro  e  il  lungo € e il lungo sterlina hanno raggiunto la  loro massima estensione negli  ultimi 36 mesi. Dovesse prendere abbrivio il movimento,  sulla  base di questi dati parecchia gente dovrebbe stopparsi, contribuendo ad alimentarlo.